L'Associazione "Il tartufo Lucano", presieduta dal signor Rocco Corrado, ha promosso una riunione con i gruppi consigliari della Regione Basilicata e le associazioni che operano nel settore dei tartufi, per fare il punto sull'avanzamento dell'iter di modica della Legge Regionale 35/95 che disciplina la raccolta, la conservazione, la trasformazione e la commercializzazione dei tartufi.
Erano presenti iscritti e presidenti dell'associazione organizzatrice, dell' ASCIL e del gruppo di Potenza dell'associazione micologica "G. Bresadola".
L'unico rappresentante politico presente era il Presidente del gruppo SEL Giannino Romaniello componente, tra l'altro, della III Commissione - Attività Produttive e Territorio (competente per svolgere l'istruttoria anche dei progetti di legge in materia di tartufi).
Ha introdotto i lavori il Prof. Rana Gian Luigi, presidente ASCIL, ricordando che la Basilicata ha un'enorme biodiversità che, nel campo dei tartufi, ci vede al primo posto in Italia (28 tra specie, varietà e forme), manifestando preoccupazione per il continuo scempio delle tartufaie, perpetrato ad opera di cavatori senza scrupoli ed indignazione per la strage dei cani da tartufo, vittime inconlpevoli della crudeltà di veri e propri delinquenti. Ha sottolineato l'importanza, per tutte le associazioni e le persone interessate ai temi della salvaguardia dell'ambiente, di coordinarsi per costituire una "massa critica" capace di condividere un progetto comune, efficace e coerente che miri all'uso sostenibile delle produzioni boschive in genere e del prezioso tartufo in particolare.
Il signor Rocco Corrado, poi, ha parlato di alcuni aspetti non condivisi del Disegno di Legge "Tutela, valorizzazione e sviluppo del patrimonio tartufigeno. Disciplina della raccolta, della conservazione e della commercializzazione dei tartufi" che sta per essere presentato dalla Giunta Regionale all'Ufficio di Presidenza ed ha sottolineato che l'iter è iniziato circa due anni fa auspicando che, presto, la nuova legge "veda la luce".
Il consigliere Romaniello, infine, ha ricordato l'iter legislativo regionale precisando che avrebbe sollecitato la conclusione della "fase d'iniziativa" del citato Disegno di Legge impegnandosi, quando il Presidente della Giunta lo assegnerà alla III Commissione (di cui è componente), di fornirci l'elaborato affinchè se ne possa discutere e migliorarlo. Avremo circa un mese per tale attività. In questa fase è auspicabile coinvolgere il maggior numero di tartufai, commercianti ed associazioni che si occupano di tartufo al fine di sviluppare una discussione puntuale ed utile, scevra da posizioni preconcette ed egoistiche, che ci consenta di produrre, laddove ce ne fosse bisogno, delle proposte di modifica di articoli e/o commi chiare, oportune e condivise. Queste ultime potranno essere illustrate alla III Commissione, in sede di audizione, da delegati che saranno adeguatamente individuati in una prossima riunione congiunta.
Il consigliere Romaniello, al pari dei presidenti relatori, ha evidenziato che il Corpo Forestale è deficitario di personale e mezzi per poter effettuare un controllo incisivo e capillare su tutto il territorio regionale al fine di bloccare lo scempio che, da anni, si perpetua ai danni delle tartufaie naturali lucane.
Il Vice Presidente ASCIL
dr. Antonio Pagano