fungo

 

Era il 2011 quando, all'inizio della mia passione per il profumatissimo fungo, mi avventurai, insieme a mio figlio Alex (allora sedicenne) ed alla fedele Scilla, sulle pendici del più alto vulcano della placca euroasiatica (1.357 mt. s.l.m.).

Non ne sapevo molto. E lo dimostrava il fatto che, nei numerosi ed infruttuosi tentativi di ricerca, avevo scelto uno dei luoghi in cui, per una serie di condizioni concomitanti (di altitudine, pedologiche e di acidità) era altamente improbabile trovare il tartufo.

Beata ignoranza, direbbe qualcuno.

Eppure, che ci crediate o no, quel giorno, l'instancabile Scilla raccolse un bel numero di minuscole "palline" profumate, di colore bruno-rossiccio.

Era il nostro primo ritrovamentno ed eravamo, tutti, molto felici. 

C'era solo un piccolo problema: non sapevamo cosa fossero.

In quei giorni si svolgeva, presso l'Orto Botanico di Catania, la XLIII Mostra Micologica dove, ci dissero, avremmo potuto trovare un bravo micologo capace di poterci aiutare.

Si, era proprio lui: Gianrico Vasquez!

Giungemmo nel primo pomeriggio: Gianrico non era ancora arrivato.

Iniziammo a girare per i locali della mostra con il nostro bottino ben conservato in un sacchettino di carta.

Vi era un bel numero di avventori curiosi di conoscere i nomi della moltitudine dei funghi ben esposti e rappresentativi della variegata flora siciliana.

Gli organizzatori non lesinavano informazioni e rispondevano, con competenza e rigore, a tutte le domande che gli venivano poste anche se, a tratti, si guardavano intorno annusando l'aria, come attratti da una misteriosa scia profumata.

Intanto Gianrico giunse alla mostra e subito ci presentammo: "Ecco, ci hanno detto che lei potrebbe aiutarci a capire se questi sono tartufi e a quale specie appartengano".
-"Certo; a prima vista sembrerebbero tartufi della famiglia dei bianchi ma, per la specie, dovrò guardare le spore al microscopio"
E mentre iniziò a preparare i vetrini per l'osservazione delle spore, uno degli esperti micologi presenti in sala, evidentemente dal naso più fino, gi raggiunse e chiese: "Gianrico ma cosa sono? Si sente uno strano odore"
-"tartufi. Trovati sull'Etna"
-"sull'Etna?" e, guardandosi intorno con evidente inbarazzo, "Ma come, ho appena detto a quel gruppo di visitatori che sull'Etna non possono crescere i tartufi. Ti prego, prima di divulgare la notizia, aspettiamo che escano".
Scoppiammo tutti in una "composta" risata.
Così ci conoscemmo e da li la nostra amicizia, inframezzata da diverse esplorazioni in terra di Sicilia, è giunta fino ad oggi.
Sono molto orgoglioso e fiero di presentarvelo e sono certo che la sua passione, la grande competenza, l'umiltà e l'esperienza sul campo saranno da stimolo per molti di noi.
Ben arrivato Gianrico. 

Antonio Pagano

(Presidente dell'AMSCIL)

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