Il racconto di apertura è, ancora una volta, di grande impatto emozionale e molto realistico nonostante i protagonisti siano immaginari.
"Walter era un bel cucciolo di appena tre mesi, paffutello, con gli occhietti furbi e vispi e con un'unica prerogativa: mangiare e fare guai. Dolly, invece, la sua mamma, aveva perso completamente l'appetito da alcuni giorni ed a mala pena riusciva ad aprire gli occhi e respirare per le troppe secrezioni che le incollavano le palpebre e le zaffavano il naso. "Questa cagna è nei guai" disse il veterinario guardando il termometro e corrugando la fronte "la febbre a 41 e quel dannato scolo al naso e agli occhi mi fanno pensare a qualcosa di grave, di molto grave." "Cioè?" domandò con apprensione Paolo, mentre le affettuose leccate di Walter cercavano di risollevarla ripulendole gli occhi. "Non è stata mai vaccinata contro il Cimurro?" di rimando il veterinario. "No" rispose il proprietario, "ed è al suo primo parto" aggiunse. "Bene, Paolo, temo proprio che sia Cimurro." Sbranò gli occhi "Ma è una malattia dei cuccioli, dottore". "No, è il morbillo dei cani, e il morbillo non colpisce solamente i bambini" lo ammonì il Veterinario" e perdiana levagli quel dannato cucciolo da vicino!" gli gridò. "C'è pericolo anche per lui? Sta bene, ha mangiato, ha solo starnutito un paio di volte" affermò Paolo guardandolo intensamente. Visitò il cucciolo rigirandolo nelle mani, starnutì ancora ma non veva febbre. "Logicamente non avrai vaccinato neanche lui, vero?" Paolo annuì prendendo il cucciolo in braccio in segno di protezione. "Devi immediatamente separarli, devono stare lontani, il più lontano “possibile" aggiunse con fermezza il Veterinario. Il terribile Walter andò in casa con Paolo, Dolly rimase nel suo box dopo aver guardato lungamente il suo cucciolo andar via."Benedetto Paolo, poteva pur vaccinarlo il cucciolo!" esclamò Dolly ed abbassò la testa sul pavimento. Ben presto Walter si aggravò, nonostante la pronta terapia; la stessa invece aveva avviato Dolly verso la guarigione. Ogni mattina le palpebre erano completamente chiu-se e solo quando Paolo gli staccava quelle maledette croste di essudato poteva finalmente guardarsi intorno e respirare meglio........segue"
Trovi l'articolo completo nella sezione "Veterinari" del menù "Gli Esperti".