Sono piante che realizzano con il tartufo un'associazione dalla quale trarre reciproco vantaggio: la micorriza.

La micorriza è, dunque, una simbiosi mutualistica che si instaura tra alcuni funghi del terreno (tra i quali anche gli ipogei) e la maggior parte delle piante (circa il 90% delle piante esistenti sulla Terra).

L’unione dei due organismi è caratterizzata da uno stretto rapporto fisiologico, ecologico e riproduttivo che si risolve in termini di reciproco vantaggio.

Infatti i funghi ottengono dalla pianta i composti del carbonio a loro necessari e, nel contempo, attuano un trasferimento di materiali nutritivi come il fosforo e l’azoto dal terreno all’apparato radicale dell’ospit.

Il consorzio tra i funghi micorrizici e le piante risale a circa 400 milioni di anni fa, a cavallo tra il siluriano e il devoniano, quando le prime piante tentavano di affrancarsi dall'ambiente acquatico e intraprendevano l'avventura "terrestre".

E' opinione comune, tra gli scienziati che studiano le micorrize, che gli antenati dei funghi micorrizici moderni abbiano contribuito sostanzialmente alla colonizzazione delle terre emerse da parte delle piante, aiutandole ad "estrarre" dal suolo poco evoluto di quei tempi lontani, i nutrienti indispensabili alla loro sopravvivenza.

Le micorrize vengono comunemente suddivise in tre gruppi distinti: ectomicorrize, endomicorrize e ectoendomicorrize, a seconda che il fungo simbionte penetri o meno all' interno delle cellule radicali delle piante ospiti.